Le attività SEO (Search Engine Optimization) sono finalizzate ad aumentare la “search presence” di un sito web, in particolare nel caso di criticità di vario tipo tipicamente dovute ad un mix tra il tipo di CMS utilizzato, l’usabilità della grafica, la qualità dei contenuti del sito ed il livello dei concorrenti dello stesso settore.
Le attività di link building possiedono in questo frangente un’importanza primaria – anche se, alla prova dei fatti, la loro necessità dovrebbe essere valutata caso per caso. In cosa consiste questa tecnica? Si tratta di incentivare o aumentare manualmente il numero di backlink, ovvero link in uscita da altri siti, che puntino verso una o più pagine del nostro sito, rispondendo ad un requisito fondamentale, che è quello della massima pertinenza.
Come fare link building
L’esempio più immediato e veloce di link building è la segnalazione di una news all’interno di siti come OkNotizie o Reddit: questi link non è detto che influenzino il ranking ma, di fatto, sono utili perchè riescono a portare visite di utenti interessati all’argomento. Inoltre, se pubblichiamo un articolo di particolare interesse, nel caso in cui il sito possieda un certo appeal, potrà essere linkato anche come risorsa di riferimento. In ogni modo, il guadagno di link in ingresso non è sempre immediato e quindi facilmente rilevabile.
Possiamo cercare di incentivare un backlink – ad es. verso il nostro sito di ecommerce – in un contesto di blogging, analizzando vari concorrenti e cercando di consigliare i più affidabili, i più economici o i più affidabili del settore. In altri casi potremmo linkare un’offerta specifica attraverso i cosiddetti “trova-prezzi”, oppure postare una descrizione approfondita dell’offerta (a patto che non sia duplicata) su community e forum a tema.
È chiaro che, come emerge già da questa analisi, non sempre i link ottenuti sono naturali e, soprattutto, gratuiti: molti siti (ad es. le directory) speculano sulla link building ed è per questo e tanti altri motivi che Google guarda con sospetto i paid link e ha conferito una fama negativa a questa pratica.
Le principali due tecniche di link building sono quindi, da un lato il cosiddetto earning, ovvero si fa in modo di produrre pagine web di qualità che siano linkate spontaneamente da altri webmaster (ad esempio “in risposta” ad un quesito molto comune), facendo presente sui siti di social news che quel sito (o quella pagina) esiste.
Dall’altro, nella pratica, i link possono essere introdotti manualmente, a patto però che si riesca a contestualizzarli e ad inserirli su web senza farli sembrare “fini a se stessi”. Esempi in tal senso sono i link sui siti di confronto delle offerte, mentre altre tecniche più borderline inseriscono tali link nelle firme sui forum, nei commenti dei blog e così via.
Link building con coerenza
Fare link building non ha quindi, come sostenuto da alcuni, un’accezione totalmente negativa a patto che vengano rispettati dei principi di coerenza e logicità dell’inserimento, che non si forzi la mano, evitando siti di bassa qualità (valutabili seguendo vari criteri) ed evitando tecniche che potrebbero essere replicate da chiunque.
I tool per l’analisi dei siti web, ad esempio, di solito forniscono un backlink facilmente, ma è chiaro che la loro utilità per l’utente è davvero molto bassa, se non nulla.
La link building gioca quindi un ruolo basilare per l’inserimento del nostro sito web in un ecosistema web possibilmente “pulito”, in modo da far emerge solo le sue migliori qualità. In proposito ti consigliamo di leggere anche i nostri consigli su come ottimizzare i testi di un sito web.
Link building in infografica
L’infografica che segue, semplice ed immediata, riassume in breve le cinque attività principali da programmare e realizzare per costruire una corretta Link Building. L’obiettivo è stringere relazioni che favoriscano la crescita dei backlink verso il tuo sito e migliorino la reputazione della tua azienda.
Dan dice
Ciao, come già saprai, il buon vecchio oknotizie ci ha lasciato. Ed é una perdita importante perché, pur con tutti i suoi limiti, era un sito che di traffico ne portava un bel po’… Ad oggi, insomma, non rimane molto a parte il guest posting e le web directory. Per quanto riguarda quest’ultime, ce ne sono molte in giro, ma molte di quelle che vengono indicate nelle varie liste in giro per il web sono state chiuse o si sono messe a fare qualcos’altro. Se posso permettermi, te ne segnalo una che ho trovato recentemente su un sito di comunicati stampa. Si chiama Uhelà e mi sembra valida. É gratis, dà link dofollow, non chiede link di ritorno e, addirittura, le descrizioni le prepara per conto proprio. Un giorno bisognerà creare un elenco aggiornato delle directory attualmente attive. Beh, scusa, mi sono dilungato abbastanza. Ciao, grazie per l’articolo, spero di averti segnalato qualcosa di utile