Quando usi uno strumento, realizzi una strategia, impieghi una tecnica, oltre a conoscerne i punti di forza, i vantaggi da sfruttare a pieno, è molto importante aver consapevolezza anche dei punti di debolezza, delle possibili downfall, quelle fragilità a cui devi prestare molta attenzione per non cadere in trappola.
E’ per questa ragione che qui, ora ti suggerirò i 6 più gravi errori che potresti ma non devi commettere quando implementi una strategia di Inbound Marketing.
1. Non centrare il target
Nel post “Come impostare una strategia di Inbound Marketing”, ti ho fatto riflettere sull’importanza di un’attenta e dettagliata analisi preliminare, fondamentale per conoscere la situazione interna ed esterna del brand e, quindi, anche il tuo target di riferimento.
Più volte, inoltre, ti ho ripetuto che il principio fondamentale dell’Inbound Marketing è: progettare il giusto messaggio per le giuste persone, così da farti trovare nel posto giusto al momento giusto. Essenziale è, quindi, la conoscenza del tuo target di riferimento.
Chi sono le persone a cui stai comunicando? Devi studiarle con dovizia di dettagli e per farlo potrai aiutarti con il modello delle Buyer Personas. E’ una sorta di carta di identità del tuo interlocutore, in cui inserire tutte le informazioni che sarai riuscito a raccogliere su di lui (età, sesso, potere d’acquisto, nazionalità, lavoro, istruzione, abitudini d’acquisto, abitudini di consumo, hobby, e via dicendo).
Quante più informazioni riuscirai ad ottenere, tanto meglio riuscirai a conoscere il tuo target di riferimento e a pianificare un messaggio efficace, su misura per lui.
2. Sottovalutare l’analisi e la scelta delle keywords
Le keywords sono importantissime per posizionare i tuoi contenuti e per farti trovare dai tuoi (potenziali) clienti. E’ essenziale, dunque, analizzare e capire le intenzioni di ricerca dei tuoi utenti e scegliere le giuste parole chiave. Una volta approdati su Google, cosa cercheranno i tuoi potenziali clienti? E come effettueranno le loro ricerche? Digitando quali parole?
Fa’ attenzione, inoltre, a non confondere un elevato volume di ricerca con la sicura riuscita delle tue strategie di posizionamento.
Spesso, infatti, è più saggio scegliere parole chiave che appartengono alla cosiddetta long tail (la coda lunga delle keywords, quelle con volumi di ricerca inferiori) piuttosto che parole chiave con volumi di ricerca talmente alti da essere troppo competitive e per le quali sarà molto (molto) difficile posizionarti tra i primi risultati delle SERP.
3. Cominciare senza una strategia
Credi davvero di poter cominciare a fare Inbound Marketing senza una precisa strategia che definisca l’obiettivo che vuoi raggiungere, che ti detti le linee guida da seguire, che preveda vie d’uscita in caso di necessità?
Hai bisogno di un documento strategico in cui indicare la meta da raggiungere, le tappe intermedie, i modi con cui arrivarci e i mezzi che puoi impiegare. Senza strategia ti muoverai al buio. E cadrai.
4. Non individuare gli strumenti giusti
Puoi navigare in mare se non puoi contare su di una solida barca, viaggiare in cielo senza un aereo, fare un viaggio se non hai un mezzo di spostamento a tua disposizione? No, e lo stesso vale per l’Inbound Marketing: se non ti affidi agli strumenti giusti, la tua strategia fallirà.
Ma quali sono gli strumenti giusti? Quelli adatti a te, al tuo obiettivo, al tuo target di riferimento, al tuo messaggio. In questo post ti ho suggerito tutti i tool dell’Inbound Marketing.
5. Sottovalutare l’importanza del blog
Questo è uno degli errori più comuni ed anche più gravi. Il blog è uno strumento centrale nella tua strategia di Inbound Marketing e per diverse ragioni:
- aiuta il tuo sito web a posizionarsi nelle SERP dei motori di ricerca e, più in generale, a farsi trovare, grazie a contenuti che rispondono alle esigenze dei tuoi utenti, al saggio impiego delle keywords e alle condivisioni dei post;
- ti aiuta a consolidare la tua brand reputation e ad affermarti esperto di settore;
- ti permette di accrescere la tua brand awareness, ovvero la notorietà del tuo brand;
- ti consente di attrarre clienti potenzialmente interessati alla tua offerta;
- ti permette di fidelizzare i clienti che hai già acquisito.
Il requisito indispensabile è uno: contenuti. Che siano ben pianificati, attentamente studiati, di interesse per il tuo utente, veri e scritti in modo coinvolgente.
6. Sottovalutare i clienti fidelizzati
I clienti fidelizzati sono la vera risorsa del tuo business. E sai perché? Perché ti assicurano due vantaggi preziosissimi:
- un cliente fidelizzato tornerà ad acquistare da te in modo spontaneo, senza che tu debba sforzarti troppo per convincerlo. E questo si traduce in risparmio di risorse di tempo e di denaro;
- un cliente fidelizzato si farà promotore attivo del tuo brand e del tuo messaggio. Questo per te significa tanta promozione non solo gratuita ma anche percepita come onesta e disinteressata dalle persone che fanno parte del network del tuo cliente-ambasciatore. Sarà lui ad attivare un positivo passaparola nei tuoi confronti e tu gioverai di tutto questo.
Capirai bene, dunque, come e quanto sia fondamentale non trascurare e anzi potenziare l’ultima fase del funnel dell’Inbound Marketing, ovvero quella che ti suggerisce di nutrire, di coccolare e di deliziare nel tempo e in modo personalizzato il tuo cliente fidelizzato, così da farlo sentire importante e da usufruire di quei preziosi vantaggi che comporta la fidelizzazione.
6 errori di Inbound Marketing: conclusione
Ti ho descritto quelli che secondo me sono i 6 errori di Inbound Marketing più gravi che puoi commettere ma che devi evitare quando approcci una strategia. Sicuramente ce ne sono tanti altri ma un elenco quasi completo si può realizzare solo con i tuoi suggerimenti.
Quindi ora tocca a te! Qual è l’errore più grave che possiamo commettere quando realizziamo una strategia di Inbound Marketing?
Scrivi i tuoi suggerimenti nei commenti del blog e i migliori li aggiungeremo nell’articolo in modo da renderlo più completo e aggiornato.
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