Vogliamo efficienza e vogliamo risparmiare tempo. Ogni volta in cui qualcosa ci fa perdere una porzione del nostro prezioso tempo, scappiamo via e non torniamo più indietro. Pensa a te. Come reagisci quando sei alla ricerca di un’informazione, l’hai trovata in quel sito web ma la pagina impiega tanti interminabili secondi per aprirsi? Secondi, che a te sembrano anni, così chiudi tutto e vai via.
Ecco, proprio per risolvere uno dei più fastidiosi problemi per gli utenti che ricercano notizie, informazioni, prodotti o servizi utilizzando le tecnologie mobile (smartphone, tablet, iPad), Google ha pensato ad AMP, acronimo di Accelerated Mobile Pages, un progetto che ha l’obiettivo di favorire la velocità di caricamento delle pagine da mobile.
Cos’è Google AMP?
Il codice di AMP permette alle pagine web di caricarsi in media quattro volte più velocemente di quelle che non sono scritte con tale codice e utilizzano fino a 10 volte meno dati internet.
Com’è possibile? Perché AMP priva l’esperienza di navigazione degli javascript utilizzati per le animazioni, gli effetti e le varie funzioni meta-testo, meta-video, meta-contenuto. Il risultato è che la pagina web sarà più essenziale, pulita e leggera, quindi più facilmente caricabile.
Un’altra caratteristica del progetto lanciato da Google è che il codice sorgente di AMP è in continua evoluzione ed è anche open source, ovvero utilizzabile da chiunque e applicabile a qualsiasi progetto.
Come funziona Google AMP?
No, quando effettui una ricerca, non sei tu a scegliere di navigare tra le pagine AMP, ma è Google che, dopo che avrai digitato la tua chiave di ricerca dal tuo smartphone o dal tuo tablet, deciderà di farti comparire le pagine AMP che rispettano gli standard dettati da Big G.
Le pagine web in AMP sono essenziali e semplici, si concentrano sui contenuti (in particolare sulla foto principale e sul testo) e sono prive di fronzoli e di orpelli vari. Questo permette loro di caricarsi molto più rapidamente e agevolmente.
Tali pagine AMP possono essere inserite nella memoria cache di Google (smart caching), così che possono essere restituite con velocità agli utenti che hanno effettuato una ricerca da mobile.
Se combinate con i dati strutturati, le pagine AMP possono comparire nelle SERP di Google come un’informazione che non abbisogna di ulteriore click, come accade, ad esempio, nel caso delle previsione meteo o dei risultati delle partire di calcio.
In particolare, accade che ogni volta che effettuiamo una ricerca su Google e a questa rispondono un certo numero di news, il motore di ricerca di Menlo Park restituisce una sorta di carosello di risorse dedicate, che rendono immediata la fruizione da parte dell’utente di contenuti sviluppati in AMP.
Le pagine AMP, quindi, hanno due caratteristiche fondamentali:
- Si caricano rapidamente e velocemente e sono pensate per i dispositivi mobile;
- Si concentrano sui contenuti (a riconferma dell’importanza del Content Marketing nelle strategie di vendita e di comunicazione delle aziende), sottraendo spazio a elementi di design, che pure non sono inesistenti ma che sono meno indispensabili per soddisfare la voglia informativa dell’utente.
Come implementare AMP?
Se vuoi implementare AMP nel codice html del tuo progetto web, puoi agevolmente affidarti a GitHub.
Nel caso utilizzi WordPress, c’è un plugin sviluppato da WordPress stesso, AMP for WordPress, che puoi installare assieme a un altro plugin, Glue for Yoast SEO AMP, utile se impieghi SEO by Yoast perché ti consente di servirti degli stessi dati strutturati anche sulle pagine AMP.
Google AMP: istantaneità e risolutezza per l’utente
Istantaneità, immediatezza, velocità, risolutezza, sono queste le parole chiave che ispirano il progetto AMP di Google e sono queste le esigenze manifeste degli utenti che utilizzano il web, esigenze a cui Big G non poteva non dare ascolto e fornire una concreta e utile risposta.
È chiaro, dunque, che con Google AMP l’esperienza di accesso ai contenuti da parte degli utenti è stata rivoluzionata.
Lascia un commento