Se hai deciso di aprire un sito, di trasferire il dominio da un provider ad un altro oppure di riconfigurarlo per qualsiasi motivo, questo articolo analizzerà alcuni aspetti importanti da conoscere.
Come funzionano i domini
In linea di massima il meccanismo del DNS (Domain Name System) viene utilizzato per “tradurre”, cioè per risolvere, nomi host come indirizzi numerici e viceversa.
Questo è molto utile per una serie di ragioni tra cui il fatto che gli utenti di internet non sono costretti a ricordare a memoria dei numeri per ogni servizio o sito web della rete.
Secondariamente perché questo meccanismo permette di mappare molti più nomi di quanti le varie combinazioni valide di IP numerici consentano.
Per effettuare questa operazioni le associazioni corrette di tutti gli host noti – che potremmo pensare come una enorme tabella con due colonne – sono memorizzate in un database distribuito, cioè una struttura che memorizza queste coppie e le rende disponibili dall’esterno.
In un certo senso quindi, un dominio è composto da determinati “pezzi” di DNS, ognuno con un nome ed una funzionalità ben delineata, alcuni indispensabili al funzionamento ed altri accessori.
La configurazione di questi campi o appunto, gestione del DNS, avviene tipicamente, mediante una coppia NOME, VALORE.
La propagazione dei DNS
A livello pratico bisogna quindi dire una cosa: questo tipo di configurazione è ovviamente utile perché tutti i siti siano raggiungibili da qualsiasi provider e sottintende qualcosa di molto importante da conoscere: la propagazione dei DNS.
A volte infatti, capita che mentre cambiamo hosting il sito subisca un downtime, un periodo di tempo in cui il sito non sia raggiungibile: problematica in molti casi dovuta a questo fenomeno.
A volte può richiedere delle ore, altre volte anche dei giorni perché avvenga ed il sito sia raggiungibile correttamente da ogni parte del mondo. Si specifica come la propagazione del DNS non è controllabile in alcun modo ma si può verificare mediante degli appositi strumenti di test, vediamo un esempio.
Verifica dei record DNS
Per verificare i record e la propagazione del DNS, utilizzeremo un tool disponibile online. Nel nostro esempio faremo uso di WhatsMyDNS uno dei più semplici e completi.
All’interno della casella del DNS Propagation Checker è possibile inserire il nome del sito di cui vogliamo testare i vari record che lo compongono.
Questo tool è forse il modo migliore per comprendere nella pratica, la natura e la funzionalità dei vari elementi che interessano il funzionamento dei domini internet: si tratta di elementi che possono variare nel tempo e che subiscono modifiche solo in modo progressivo, non instantaneo.
Nella lista sopra riportata vediamo un elenco di bandierine che corrispondono ad un “nodo” virtuale della rete attraverso il quale vedremo “cosa risulta” a livello di DNS da ogni nazionalità mondiale.
In altri termini avremo la possibilità di verificare la propagazione dei record di vario tipo a cui siamo interessati principalmente quando apriamo o trasferiamo un sito: il record A e quello NS.
Il primo serve a contenere uno o più indirizzi numerici IP del sito e ad associarli ad un corrispettivo alfanumerico (esempio 173.194.116.24 è uno degli IP di Google.it), mentre il secondo corrisponde al Name Server, che è il server “speciale” adibito a rispondere a determinate richieste, dette di “directory”.
Ad esempio possiamo verificare che per ogni nazione Google utilizza sempre gli stessi quattro NS, ovvero: ns1.google.com, ns2.google.com, ns3.google.com, ns4.google.com.
Verifica della propagazione del DNS
Per verificare che un NS sia correttamente propagato basta quindi inserire nel tool in questione il nome del sito, selezionare dalla lista “NS” e cliccare su “Search”.
Esistono inoltre il record AAAA, che rappresenta l’evoluzione del record A per IPv6 (ancora solo parzialmente adottato), il record MX per la configurazione della posta su un dominio, il CNAME per indicare il nome canonico, il TXT per info testuali, il PTR per la risoluzione inversa ed il SOA per quella autoritativa.
Questi campi vengono configurati sulla base delle indicazioni fornite dal provider e salvo casi particolari, sono da impostare una tantum senza variazioni successive.
Per creare e modificare queste informazioni solitamente bisogna accedere ad un’interfaccia del dominio separata rispetto all’hosting, per quanto non sia una regola generale.
La gestione del DNS con HostingVirtuale
La gestione dei record appena menzionati, è inclusa in tutti i servizi che comprendono la registrazione di un dominio e viene effettuata all’interno del pannello clienti e non dal pannello di controllo dell’hosting.
Una volta entrati nel pannello clienti utilizzando username e password scelti in fase d’ordine, è sufficiente selezionare il menù “Domini”.
In questa pagina vengono visualizzati tutti i domini attivi ed è presente il pulsante per la gestione dei record come visualizzato nella figura di fianco.
Dopo aver selezionato il dominio cliccando sulla relativa icona, appare la tabella di tutti i record associati e attivi in quel momento. Mediante pannello, al momento, è possibile aggiungere, modificare e cancellare solo i record A, MX e CNAME. Invece per i record AAAA, TXT, SPF e soprattutto i NS, è necessario contattare il supporto tecnico che provvederà nel più breve tempo possibile ad effettuare l’operazione.
Nell’immagine qui a fianco vediamo un esempio di come viene aggiunto un nuovo record A e di tutti i campi da inserire. All’interno della stessa pagina è comunque presente un promemoria che ricorda in che modo configurare i vari campi e soprattutto quali utilizzare.
E’ indispensabile ricordarsi di cliccare sui relativi pulsanti di aggiunta del record (o di cancellazione a seconda dei casi) e di confermare il salvataggio della zona (pulsante Salva Zona in basso) altrimenti tutte le modifiche non verranno memorizzate.
Come già detto precedentemente, occorre attendere il tempo di propagazione affinchè i nuovi valori impostati saranno visibili online. Di solito parliamo di massimo 24 ore dal momento in cui la zona viene salvata.
Se, trascorso questo tempo, i nuovi record non saranno disponibili, è necessario contattare il supporto tecnico per le verifiche del caso.
Lucy Austin dice
Grazie mille per averlo condiviso. Per avviare un sito Web, la prima cosa di cui hai bisogno è il nome di dominio e la corretta configurazione del nome di dominio con i nameserver è abbastanza importante. Parlando dei risultati della propagazione, ecco lo strumento dnschecker.org che fornisce risultati di propagazione più dettagliati basati su più server pubblici disponibili per controllare la propagazione DNS in tempo reale rispetto a whatsmydns.net