In questo articolo affronterò un’attività un po’ sottovalutata in ambito SEO, ovvero tutto ciò che riguarda gli obiettivi delle campagne. Tale definizione infatti, è quella che andrebbe effettuata prima di ogni altra cosa, dato che è fondamentale per facilitare il lavoro nel seguito.
In qualsiasi attività di ottimizzazione per i motori di ricerca definire gli obiettivi significa:
- essere consapevoli di “cosa ci serve” per migliorare il nostro sito;
- metterci in condizione di raffinare nel tempo le nostre strategie.
Del resto, il lavoro incentrato sul ranking andrebbe affiancato da un’analisi scrupolosa offerta da strumenti come Webmaster Tools, Google Analytics, Google Trends e così via.
Obiettivi SEO
Gli obiettivi della SEO si legano in primis al mercato in cui si opera: questo può avvenire tipicamente mediante ricerche personali, colloqui col cliente, analisi della documentazione di settore, dati sulle vendite, confronti sulle strategie possibili e così via.
Se facciamo SEO alla cieca, cioè senza conoscere le dinamiche di vendita del prodotto o peggio ignorando il profilo del cliente medio (le sue preferenze, le modalità di acquisto, la sua valutazione dei competitor), rischiamo di fare un buco nell’acqua.
Può essere opportuno, alla luce di ciò, elencare, elaborare e mettere in discussione gli obiettivi che si vogliono raggiungere e fare in modo che siano sempre precisi e quantificabili.
Alcuni obiettivi, da valutare caso per caso, potrebbero essere:
- il posizionamento su Google, per una o più parole chiave;
- l’incremento di visite organiche dai motori di ricerca;
- la rimozione di risultati indesiderati, ad esempio perché ritenuti “penalizzanti”;
- il miglioramento del CTR sul Webmaster Tools;
- l’incremento di conversioni / iscrizioni al sito.
Un conto è ad esempio, puntare a triplicare le visite attuali: questo ha delle conseguenze, dei costi e delle modalità che variano molto a seconda del tipo di sito. Sappiamo da dove partiamo (supponiamo 100 visite mensili) e dove vogliamo arrivare (300 visite mese).
Decisamente un altro conto è voler essere “in prima pagina su Google” per una ricerca: in questo caso ci siamo chiesti, ammesso che sia possibile farlo, cosa ci costerà arrivarci e soprattutto mantenere quel risultato nel tempo?
In prima pagina per un giorno, per poi sparire in seguito – magari dopo mesi di lavoro – non sembra un granché: eppure se il settore è molto competitivo quei mesi di lavoro possono essere facilmente spazzati via.
I tempi della SEO
Per inciso, la SEO ben fatta tende a durare (anche parecchio) nel tempo: il punto è che se non si definiscono gli obiettivi in modo coerente fin dall’inizio, sarà sempre una rincorsa frustrante che potrebbe, alla fine, non portare a nulla.
L’obiettivo più ambito resta, ed è quasi inutile ribadirlo, il posizionamento organico: uno dei tanti strumenti free per seguirlo nel tempo è il famoso SEO Panel.
Altri tipi di target da ottimizzare possono essere il numero di visite, le conversioni e le visualizzazioni (misurabili impostando nel modo opportuno Google Analytics), oppure il lato un po’ più tecnico legato al sapere “cosa cerca chi arriva nel mio sito” (dati da scoprire sul Webmaster Tools di Google).
A seconda del tipo di requisiti che intendiamo soddisfare insomma, scelti tra quelli più ragionevoli per il sito in questione, dovremo familiarizzare con il rispettivo strumento o con uno equivalente.
Gli obiettivi elencati non si escludono a vicenda e anzi, sono spesso complementari tra loro: una strategia SEO che rifiuti questo genere di approccio, al giorno d’oggi, rischia di essere controproducente e, a mio avviso, può tagliare fuori a priori il nostro sito dal mercato.
Lascia un commento