Quando si tratta di costruire la propria presenza online, una delle prime decisioni che ogni imprenditore, marketer o creatore di contenuti deve prendere riguarda il tipo di dominio da utilizzare. La scelta tra un dominio di terzo livello o un dominio di secondo livello non è soltanto una questione tecnica, ma può influenzare direttamente la crescita, la visibilità sui motori di ricerca e l’efficacia complessiva del proprio sito web.
Comprendere cos’è un dominio di terzo livello e come può impattare la tua attività è fondamentale. Ottimizzare la strategia SEO in questo modo ti permetterà di ottenere risultati concreti nel medio e lungo termine.
Cos’è un dominio di terzo livello e in cosa si distingue dagli altri? Nell’articolo di oggi esploreremo le differenze tra i diversi tipi di dominio, i vantaggi e gli svantaggi di ognuno, e come fare la scelta migliore per garantire la massima visibilità al tuo sito.
Analizzeremo come i sottodomini si inseriscono nella struttura dei domini e quando utilizzarli per sezioni specifiche del sito. Non solo, ti guideremo passo dopo passo per aiutarti a prendere la decisione più strategica per la tua attività online.
Per comprendere quale opzione sia la migliore per la tua strategia di crescita, esploreremo le diverse opzioni attraverso esempi pratici, evidenziando le implicazioni SEO di ciascuna. Infine, forniremo dei suggerimenti su come integrare strumenti specifici per migliorare l’efficacia dei domini e ottimizzare la tua strategia SEO.
Se sei pronto a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sui domini di terzo livello e sulla loro applicazione strategica, allora continua a leggere!
Cos’è un dominio di terzo livello?
Per capire il concetto di dominio di terzo livello, è utile partire dalla gerarchia dei domini. Nella struttura di un URL, i domini sono organizzati secondo livelli. Un dominio di primo livello (TLD, Top-Level Domain) è l’estensione che appare alla fine di un URL, come “.com”, “.it”, “.org”, etc.
Il dominio di secondo livello è invece la parte che precede il TLD e rappresenta il nome principale del sito, come “esempio.com”.
Un dominio di terzo livello è la parte che precede il dominio di secondo livello. Ad esempio, in “blog.esempio.com”, “blog” è il dominio di terzo livello, che spesso viene chiamato sottodominio.
Il termine “dominio di terzo livello” e “sottodominio” vengono spesso usati in modo intercambiabile, ma tecnicamente, un sottodominio può riferirsi anche ad altri livelli gerarchici.
Sottodominio vs. dominio di terzo livello: differenze chiave
Quando si parla di sottodomini e domini di terzo livello, ci si riferisce fondamentalmente alla stessa cosa, ovvero una sottosezione di un dominio principale che può essere utilizzata per scopi specifici.
Tuttavia, vale la pena fare chiarezza per comprendere meglio il loro uso e il loro impatto sulla SEO.
- Sottodominio: Un sottodominio è semplicemente un dominio che viene creato all’interno del dominio principale, come “supporto.esempio.com” o “negozio.esempio.com”. Ogni sottodominio può essere gestito indipendentemente dal dominio principale e avere una propria struttura di pagine.
- Dominio di Terzo Livello: Come già accennato, un dominio di terzo livello è essenzialmente un sottodominio. La differenza è più di terminologia, ma l’idea di base è la stessa: creare una parte distinta di un sito che ha un indirizzo URL univoco.
Perché usare un dominio di terzo livello?
L’uso di domini di terzo livello è spesso consigliato per specifici scenari, tra cui:
- Suddivisione di siti multilingua: Se gestisci un sito con contenuti in più lingue, l’utilizzo di sottodomini come “it.esempio.com” e “en.esempio.com” è una soluzione efficace per separare i contenuti in modo chiaro e organizzato.
- Progetti temporanei o campagne specifiche: Se hai necessità di creare una landing page temporanea per una promozione o una campagna, un sottodominio è la scelta ideale per mantenere la campagna separata dal sito principale.
- Branding e diversificazione: Un sottodominio permette di mantenere coerenza con il brand, ma al contempo differenziare l’esperienza dell’utente. Ad esempio, “blog.esempio.com” potrebbe ospitare il blog ufficiale, mentre “shop.esempio.com” potrebbe ospitare il negozio online.
Vantaggi e svantaggi del dominio di terzo livello
Vantaggi
- Gestione indipendente: I domini di terzo livello possono essere gestiti separatamente dal sito principale. Questo è utile per creare sezioni del sito che richiedono un trattamento diverso, come blog, forum, o negozi e-commerce.
- Semplicità nella SEO per suddivisioni regionali o lingua: I sottodomini possono essere vantaggiosi per siti multiregionali o multilingue, facilitando la localizzazione dei contenuti e il posizionamento nei risultati di ricerca locali.
- Sperimentazione senza rischi: Se si desidera sperimentare nuove tecnologie o design, un sottodominio è un’ottima soluzione che non influisce sul sito principale.
Svantaggi
- Diluzione della SEO: Uno dei maggiori svantaggi è che i motori di ricerca considerano i sottodomini come entità separate. Questo può significare che il link equity (l’importanza attribuita ai link in entrata) potrebbe essere diviso tra il sito principale e il sottodominio, riducendo l’efficacia complessiva.
- Gestione complessa: La gestione di più sottodomini richiede più risorse in termini di hosting e manutenzione, aumentando la complessità del progetto.
Dominio di primo livello vs. dominio di terzo livello: qual è meglio?
La scelta tra un dominio di secondo livello (come “esempio.com”) e un dominio di terzo livello (come “blog.esempio.com”) dipende dalle necessità specifiche del progetto e dalla strategia SEO. Ecco alcuni fattori da considerare:
- Concentrazione del Link Equity: Se l’obiettivo è rafforzare il sito principale, è preferibile utilizzare directory interne (come “esempio.com/blog”) piuttosto che un sottodominio, poiché il link equity sarà concentrato su un unico dominio.
- Rilevanza tematica: Se la sezione del sito trattata dal sottodominio è molto diversa dal core business del sito principale, può avere senso separarla in un sottodominio per mantenere alta la rilevanza tematica.
- Gestione dei contenuti: I sottodomini permettono una gestione più flessibile dei contenuti, ad esempio assegnando diverse piattaforme CMS per ogni sezione del sito.
L’Impatto dei sottodomini sulla SEO
Uno dei dibattiti più accesi nel mondo del digital marketing riguarda l’impatto dei sottodomini sulla SEO. Google ha dichiarato più volte che tratta i sottodomini come parte del dominio principale, ma l’esperienza degli utenti e le evidenze empiriche mostrano che l’uso di sottodomini può avere sia vantaggi che svantaggi.
Vantaggi SEO
- Sezioni specifiche per contenuti diversi: L’uso di sottodomini può migliorare l’organizzazione e la pertinenza dei contenuti, migliorando l’esperienza utente.
- Parola chiave nel sottodominio: A volte, inserire parole chiave strategiche direttamente nel sottodominio può avere un impatto positivo sulla SEO e sul CTR (Click-Through Rate).
Svantaggi SEO
- Divisione del Link Equity: Come già accennato, i motori di ricerca potrebbero non trasferire automaticamente l’autorità SEO tra un sottodominio e il dominio principale. Questo significa che link autorevoli che puntano al sottodominio potrebbero non avere un impatto diretto sul sito principale.
- Raddoppio delle risorse SEO: Ottimizzare un sottodominio è quasi come ottimizzare un sito a sé stante, il che significa raddoppiare lo sforzo in termini di link building, gestione delle parole chiave e SEO off-page.
Quando preferire un sottodominio a una directory
L’alternativa al sottodominio è spesso una directory del dominio principale, come “esempio.com/blog“. Le directory hanno il vantaggio di trasferire automaticamente il valore SEO al dominio principale, cosa che non sempre accade con i sottodomini.
Tuttavia, ci sono dei casi specifici in cui è preferibile scegliere un sottodominio:
- Siti internazionali: Per targetizzare un mercato internazionale, i sottodomini possono facilitare la localizzazione dei contenuti e rendere la struttura più intuitiva.
- Progetti completamente separati: Se si vuole separare nettamente un progetto dal sito principale, sia a livello di branding che di gestione, il sottodominio è la scelta ideale.
- Piattaforme distinte: Quando la gestione del sito principale e del sottodominio avviene su piattaforme differenti, i sottodomini offrono una maggiore libertà tecnica e operativa.
Strumenti per l’analisi e la gestione dei domini di terzo livello
Google Search Console
Google Search Console è uno strumento essenziale per monitorare le performance di ogni sottodominio. Puoi verificare separatamente ciascun sottodominio per ottenere dati specifici sul traffico, le parole chiave, e le prestazioni SEO.
Questo è particolarmente utile per capire quali parti del sito stanno performando meglio e dove migliorare.
Ahrefs e SEOZoom
Strumenti come Ahrefs e SEOZoom permettono di effettuare un’analisi completa dei backlink e del posizionamento organico sia del dominio principale che dei sottodomini.
Utilizzare questi strumenti consente di monitorare e migliorare l’efficacia delle strategie di link building, garantendo che ogni sottodominio contribuisca al miglioramento complessivo della visibilità del sito.
Suggerimenti per l’utilizzo efficace dei domini di terzo livello
- Non esagerare con i sottodomini: Avere troppi sottodomini può risultare complesso da gestire e potrebbe creare confusione per gli utenti. Scegli con cura quali parti del tuo sito meritano di essere suddivise in un sottodominio.
- Ottimizzazione dei contenuti: Assicurati che i contenuti di ogni sottodominio siano pertinenti, ben ottimizzati per le parole chiave e offrano un valore aggiunto all’utente. Un sottodominio che ospita contenuti di bassa qualità potrebbe influire negativamente sull’autorità complessiva del tuo sito.
- Utilizza un SSL separato: Ogni sottodominio dovrebbe avere un certificato SSL per garantire la sicurezza e migliorare il ranking SEO. Alcuni certificati SSL wildcard coprono anche i sottodomini, facilitando il processo di protezione.
- Pianifica una strategia di Link Building: Costruire backlink verso i sottodomini può aiutare a migliorarne il ranking. Lavora su contenuti di valore e costruisci una rete di backlink autorevoli per massimizzare l’efficacia SEO.
- Segmentazione dell’audience: I sottodomini possono essere utilizzati per segmentare l’audience, intercettando utenti con interessi specifici. Ad esempio, un sottodominio dedicato a un blog può attrarre lettori interessati a contenuti informativi, mentre il dominio principale può focalizzarsi sulla vendita di prodotti.
- A/B Testing e sperimentazione: I sottodomini sono ideali per testare nuovi design, funzionalità o campagne senza influenzare direttamente il sito principale. Questo permette di sperimentare soluzioni innovative in modo sicuro.
Conclusione
La scelta tra un dominio di secondo livello e un dominio di terzo livello dipende dalle esigenze specifiche del tuo progetto.
I sottodomini offrono vantaggi in termini di gestione e diversificazione dei contenuti, ma presentano alcune sfide SEO che richiedono attenzione strategica.
Sperimenta con diverse configurazioni per trovare quella che meglio si adatta alle tue esigenze, e ricordati di monitorare continuamente le performance utilizzando strumenti avanzati come Google Search Console e Ahrefs.
Suggerimenti inediti
- Utilizza un sottodominio per A/B Testing: Se vuoi testare nuovi design o funzioni senza influenzare il sito principale, un sottodominio è ideale per condurre esperimenti A/B senza rischi.
- Approfitta delle stagionalità: Crea sottodomini per eventi stagionali o promozioni periodiche, come “natale.esempio.com”, per mantenere un chiaro focus senza confondere il sito principale.
- Pensa a Mobile e App: Utilizzare un sottodominio per una versione ottimizzata per dispositivi mobili o per una web app può migliorare l’esperienza utente, soprattutto se la tua audience accede da dispositivi diversi.
- SEO locale potenziata: Se hai un’attività con più sedi, crea sottodomini specifici per ciascuna località (es. “roma.esempio.com”, “milano.esempio.com”) per ottimizzare la SEO locale e migliorare la visibilità nei risultati di ricerca regionali.
Con una strategia ponderata e l’uso di strumenti adeguati, i domini di terzo livello possono diventare un alleato prezioso per la crescita della tua attività online.
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