Dopo l’articolo “Come gestire gli errori 404 del tuo sito” ovvero quelli che riguardano le pagine web mancanti di un blog, portale o sito web in genere, è opportuno focalizzarne uno di natura differente ma altrettanto diffuso.
Errore 500 Internal Server Error
Si tratta di un errore che i server generano in caso di crash del sito in diverse circostanze e vengono visualizzati dall’utente a prescindere dal browser e dal sistema operativo usato.
È un problema di sito o server, non di client e le cause principali del 500 sono riconducibili ad un sovraccarico del server, ad un errore di configurazione (anche solo un errore di sintassi nel file .htaccess), a vari problemi di codice sul CMS, ad altri di permessi su file e/o cartelle oppure ancora a file/cartelle mancanti.
Si tratta di un errore di natura piuttosto generica, che può cambiare a seconda dei server (NGINX, Apache, IIS) e che non dice nulla sulla specificità del problema: in linea di massima è utile sapere che può essere risolto:
- chiedendo consiglio all’hosting provider;
- facendo backtrack delle ultime operazioni eseguite quando il sito era funzionante, cioè riportando il sito alla condizione di prima (rimuovendo l’ultimo plugin installato, ad esempio);
- analizzando l’ultima parte del log di sistema, che può contenere informazioni utili a capire cosa sia successo.
Se invece si utilizza un Virtual Private Server (o VPS) si è nelle condizioni ideali per effettuare un debug su MySQL o su PHP, verificare log, testare se il server sia ancora attivo ed eventualmente riavviarlo o ripristinarlo via shell, valutare configurazioni specifiche del sistema, verificare quanta RAM sia libera e via dicendo.
In quest’ottica un errore 500 indica una qualche cattiva configurazione all’interno del sito, a livelli che possono andare dalla configurazione delle macchine alle specificità del CMS: non di rado infatti è possibile notare un errore 500 con WordPress o Joomla.
Errore del server 500: i vari casi
Le forme più diffuse di errore 500 vengono mostrate con le diciture seguenti che in genere, possono essere sia in italiano che in inglese (a seconda dei casi):
- Errore 500 Internal Server Error
- HTTP 500 Internal Error
- HTTP Error 500
- 500. That’s an error.
- 500 Internal Server Error
- Internal Server Error
- The website cannot display the page
- HTTP 500 – Internal Server Error
- Internal server error 500
- 500 Error
- 500 server error
- Temporary Error (500)
- Errore 500 interno al server
- Errore 500 http
- Errore http 500
- Error 500 internal server error
Si tenga conto inoltre che, mentre browser come Firefox sono più chiari per queste notifiche, altri come Explorer danno delle indicazioni del tutto generiche sull’errore che però restano comprensibili dall’utente leggendo il titolo della pagina che causa la problematica.
È opportuno che i webmaster e gli hosting provider, in linea di massima, evitino di tralasciare, trascurare o rinviare la soluzione di errori http del genere ad ogni livello, anche se relativi a sottodomini e/o pagine non visitate o di scarso interesse.
Questo sia per un criterio ragionevole di massima sicurezza del proprio sito, sia perché Google potrebbe indicizzare comunque le pagine e spalancare delle falle di sicurezza che degli attaccanti potrebbero sfruttare.
Gli errori 500, ad ogni modo, tendono a ripercuotersi globalmente su un sito web ed è anche possibile che vadano a sostituirsi a pagine correttamente indicizzate, facendo così perdere sia nuovi visitatori che ranking guadagnato su Google.
http 500 error: conclusioni
Può capitare a tutti di visualizzare l’errore 500, anche per una semplice distrazione durante la modifica del file .htaccess e soprattutto se fai uso di un CMS come Joomla, WordPress o PrestaShop.
Ricordati di non farti prendere dal panico e di analizzare gli ultimi passaggi che hai effettuato.
Nella peggiore delle ipotesi ricorri al backup del tuo sito web e ripristina la versione più recente.
Arturo dice
Error 500: java.lang.NoClassDefFoundError: it/inps/passi/bussola/BussolaLogin compare con Opera al momento del login…