Niente più numeri ma interazioni, niente più ansie ma condivisioni. È un po’ questo lo slogan delle piattaforme social in capo a Mark Zuckerberg, Facebook e Instagram. La notizia è che da venerdì 27 settembre Facebook ha lanciato un test in Australia: eliminare il contatore dei like dai contenuti postati.
Gli occhi ora sono tutti puntati su quel che sta accadendo perché è dal suo esito che il buon Mark deciderà se estendere l’iniziativa.
Instagram capostipite del cambiamento
A guidare il cambiamento è stato Instagram, che a maggio in Canada ha avviato il test per eliminare il contatore dei like. Test che poi è stato esteso ad altri Paesi, tra cui l’Italia, dove la crescita del social è stata esponenziale e con i tassi tra i più alti a livello globale.
Su Instagram come su Facebook, il meccanismo è questo: sotto ad ogni contenuto non appare più l’espressione a 123 persone piace ma potrai leggere a Ludovica e altre persone piace, senza specificare il numero di quelle altre persone.
https://www.instagram.com/p/B2ezftNo_8J/?utm_source=ig_web_copy_link
Come fare per avere un conteggio delle reazioni? Il creatore del contenuto dovrà solo cliccare sui cuoricini (nel caso di Instagram) o sui like (nel caso di Facebook) oppure dovrà affidarsi alle statistiche.
Certo, anche gli altri utenti potranno farsi un’idea del numero delle persone che hanno apprezzato il contenuto, cliccandovi sopra, ma il meccanismo non sarà più così immediato.
E, soprattutto, le reazioni stesse perderanno di valore, non essendo più così visibili come in passato o come lo sono ancora ora.
Accrescerà l’importanza dei commenti e delle conversazioni.
Perché Facebook nasconde i like?
Le ragioni che guidano il cambiamento e i test indetti da Mark Zuckerberg sono rintracciabili nella dichiarata e comprovata ansia da like che attanaglia gli utenti dei Social Network, soprattutto gli adolescenti.
Oltre a creare disagi personali, questo finisce per indurli a postare contenuti con l’obiettivo di ricevere approvazione e li studiano esclusivamente per raggiungere questa finalità.
La corsa al like non è vantaggiosa per lo stato d’animo degli utenti, per il tipo di contenuti postati, per il numero di pubblicazioni e per la condivisione, alla base delle logiche dei Social Network.
Postiamo quel che pensiamo possa piacere agli altri, non quel che piace a noi e soffriamo se non riceviamo attenzione e apprezzamento dalla nostra community. Questo meccanismo creare storture e difficoltà non semplici da gestire.
Ed è proprio per interrompere questo circolo vizioso che Instagram e Facebook daranno sempre meno importanza ai like e più voce al valore della condivisione, dell’espressione libera e personale.
Conclusione
Secondo te come evolverà la situazione? Il test che Facebook ha avviato in Australia sarà esteso anche nel resto del mondo o si tornerà al principio? E ti pare che l’iniziativa possa avere davvero i risvolti auspicati?
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