Si parla moltissimo di Cloud Hosting, spesso se coniugato con la sua variante VPS e questo perché sono evoluzioni tecnologiche delle tipiche architetture condivise che, spesso a prezzo solo leggermente superiore, permettono di fornire il massimo in termini di prestazioni e di potenzialità.
Un hosting condiviso (o shared hosting) è il servizio che consente di ospitare siti e servizi web di ogni genere più diffuso e soprattutto più economico: consiste in una struttura hardware/software in cui su una singola macchina fisica (server) vengono ospitati più servizi distinti, ognuno con il proprio spazio gestibile autonomamente dai webmaster e con la possibilità di condividere (da cui il nome) risorse hardware.
Se questo permette in primis di contenere i costi e di pubblicare il proprio sito online con pochi euro all’anno, potrebbe creare un problema di sovraccarico (overload) di risorse, col risultato che ad esempio, per colpa di un singolo sito buggato si vada a compromettere la disponibilità del servizio anche per gli altri.
Questo tipo di dipendenza può risultare essere parecchio fastidiosa perchè crea problemi del tutto imprevisti e quasi sempre al di fuori del nostro controllo: al di là di fare backup e controllare il sito via FTP e PHPMyAdmin, non esistono possibilità concrete di verificare in modo autonomo il sistema.
Ci basti sapere per adesso, che Cloud e VPS permettono di superare questo tipo di limiti ma quello che è importante inquadrare fin da subito, è se il nostro sito ha bisogno effettivamente di un upgrade dall’attuale condiviso ad un piano succitato. Ci sono servizi di hosting che arrivano ad ospitare centinaia, quando non migliaia, di siti web differenti: sfruttando servizi gratuiti di reverse IP lookup, di fatto è possibile stimare (anche se in modo approssimato e non sempre precisissimo) il numero di siti che sono ospitati da uno stesso server.
Ovviamente più siti carichiamo sulla stessa macchina, maggiori sono le possibilità che si possano presentare problemi di overload o comunque, si debbano adeguatamente configurare software ed hardware per far funzionare tutto al meglio.
Se il vostro server ospita numerosi altri siti, specialmente se sono siti di spam o se si trovano a vivere un momento di particolare popolarità, è il momento di prendere in considerazione la possibilità di passare ai piani Virtual Private Server oppure Hosting Cloud. Nonostante qualche fondo di sostanza in comune, le due soluzioni si differenziano: la prima virtualizza un ambiente di lavoro per il cliente, mettendo a disposizione le risorse che desidera, mentre la seconda è scalabile sulle effettive necessità che si presentano.
Per chi fa ecommerce col proprio sito e quindi necessita di una continuità di servizio elevata e possiede un target numeroso di clienti, la soluzione hosting condivisa deve essere valutata con attenzione ed eventualmente migrata in questi termini:
- un piano Cloud che permette di far fronte dinamicamente, in base ai periodi dell’anno ed al flusso di visite effettivo, ad un carico di RAM, disco rigido e CPU variabile a nostra scelta;
- un piano VPS per venire incontro ad esigenze più specifiche, come programmare individualmente la cache del sistema, ottimizzare il database, configurare il sistema operativo nel dettaglio e così via.
Per ulteriori informazioni in merito ti invitiamo a contattare il nostro supporto commerciale per valutare nel migliore dei modi qual è la soluzione più adatta per il tuo sito web: Hosting Shared, Virtual Private Server o Cloud Hosting? Insieme sicuramente troveremo una risposta.
Luca Spinelli dice
Non male come articolo, molto chiaro riguardo un tema su cui stavo cercando di informarmi ultimamente.
Massimo dice
Grazie mille.
Luca Spinelli dice
Questo si che è un contenuto di valore! 🙂
Massimo dice
Grazie mille Luca.