La registrazione di un dominio è un’operazione che gli hosting provider effettuano molto di frequente, ancora di più da quando sono disponibili le nuove estensioni (new gTLD) che stanno notevolmente ampliando lo spazio per aziende, privati e professionisti di tutto il mondo.
In molti casi si potrebbe presentare un problema tecnico solo apparentemente insormontabile: l’utente esterno vede l’impossibilità di aprire il proprio sito per un certo periodo di tempo.
Tempi dopo la registrazione del dominio
Se il sito non funziona potrebbe essere un problema di DNS non ancora propagato. In genere, quando andiamo a registrare un nuovo dominio l’attivazione potrebbe non essere immediata: questo non solo perché ci vuole il tempo che la richiesta sia presa in carico dal sistema e smistata ma anche per via dei tempi di propagazione del DNS che sono forse una delle cose meno intuitive da comprendere per gli utenti principianti.
Come abbiamo visto nella nostra guida per capire perché il nostro sito è offline infatti, i tempi di propagazione del dominio possono essere una delle cause più comuni di temporaneo malfunzionamento e di solito ce ne accorgiamo subito perché il sito non risponde e nessuna delle sue pagine funziona come dovrebbe.
Che cos’è il tempo di propagazione del DNS?
Possiamo immaginare il tempo di propagazione di un sito come una sorta di “tempo di consegna” del dominio stesso: l’immagine è efficace e rende facilmente l’idea di un qualcosa altrimenti piuttosto complicato da descrivere.
Queste tempistiche, di fatto, sono da tenere in considerazione sia nel caso in cui registriamo un dominio sia in caso di trasferimento dello stesso: in genere, quindi, qualsiasi modifica ai record DNS del dominio può comportare un’attesa di durata variabile.
Nella pratica accade questo: se registriamo un dominio da zero, è necessario attendere dalle 24 alle 48 ore di tempo (i tempi sono stimati, nota bene) perchè la modifica sia accessibile al pubblico.
Nel frattempo, di solito, i provider tendono a fornire un indirizzo IP alternativo dal quale il webmaster potrà fare tutte le modifiche che desidera al sito e tenersi pronto all’attivazione effettiva.
Si può velocizzare la propagazione DNS?
È importante sapere che non è possibile accelerare questi tempi in nessun caso: neanche il supporto tecnico dell’hosting provider, quindi, può fare qualcosa per ridurre queste tempistiche visto che l’algoritmo è distribuito e necessita di tempo perchè tutti i server DNS ricevano la notifica ed aggiornino le informazioni sul dominio a riguardo.
Il meglio che si può fare quindi, durante l’inevitabile attesa che il tuo dominio si propaghi, è tenere conto di due aspetti fondamentali:
- è sempre consigliabile avere una copia del proprio sito in locale, in modo da poterci lavorare e poi effettuare gli aggiornamenti mediante PHPMyAdmin per il database e FTP per i file HTML, PHP, CSS e JS;
- si può accedere ad un dominio non ancora propagato cambiando i DNS del proprio computer, quindi modificando il proprio file hosts (chiedere al provider per maggiori dettagli).
Per verificare tecnicamente lo stato di propagazione di un dominio vi suggeriamo di leggere la guida su come configurare un DNS e verificare la correttezza delle impostazioni.
Risolvere i problemi del DNS in infografica
L’infografica di oggi realizzata da Orsyp contiene tutte le informazioni principali per la risoluzione dei problemi sul DNS. Potrebbe essere molto utile nel caso in cui dovesse presentarsi un problema di visibilità del dominio. Leggila attentamente e fanne buon uso.
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