La maggior parte dei siti web viene ospitato da un servizio di hosting shared (condiviso) per essere visibile in rete. La scelta è corretta e soprattutto ha senso se consideriamo il costo accessibile, le poche conoscenze tecniche necessarie e la velocità nel configurare i servizi per essere subito online. Queste ed altre caratteristiche fanno dell’hosting condiviso, ancora adesso, la soluzione migliore e alla portata di tutti per pubblicare un sito web.
In alcuni casi, neanche tanto rari, però può capitare che il sito abbia bisogno di maggiori risorse (CPU e/o RAM), di una maggiore flessibilità gestionale, di particolari funzionalità relative alla sicurezza, di un IP dedicato da associare al dominio o di Name Server personalizzati.
E’ proprio questo il momento in cui entrano i gioco i VPS, per esteso Virtual Private Server, in sostanza una via di mezzo tra i servizi condivisi e quelli dedicati come server e cloud.
Confronto tra VPS e hosting condiviso
Il modo più semplice per capire cosa è un VPS e come funziona, è quello di intenderlo come un server all’interno di un server più grande. Questo artificio tecnico è possibile mediante l’uso di tecniche cosiddette di virtualizzazione. In pratica di software che consentono di suddividere le risorse reali del server dedicato che ospita tutta l’infrastruttura, in risorse più piccole da cedere in uso ai singoli utenti ovvero ai singoli VPS.
Un’immagine rende più di mille parole e per questo motivo faremo riferimento ad una utilissima infografica realizzata dal blog Web Hosting Secret Revealed (WHSR) che abbiamo liberamente tradotto in italiano, per comprendere meglio le caratteristiche tecniche di un server virtuale.
Come vediamo nel grafico, mentre nell’ambiente di hosting shared (a sinistra), tutti i singoli utenti (i tanti spazi web in blu) condividono insieme le risorse di un server dedicato (in verde). Con i VPS è possibile suddividere quel server in parti più piccole in cui, ad ogni sezione, vengono assegnate porzioni distinte di ciascuna delle risorse, come CPU, RAM, spazio su disco e così via.
Queste risorse più piccole vengono garantite all’utente e soprattutto consentono di evitare i problemi tipici degli ambienti condivisi come quelli, ad esempio, di “cattivo vicinato” ovvero di inconvenienti causati da altri utenti residenti nello stesso server dedicato proprio perché condividono le stesse risorse (CPU, RAM, disco).
Confronto tra VPS e hosting dedicato
La differenza sostanziale tra un VPS e un hosting dedicato detto anche server dedicato, è che l’utente detiene materialmente l’intero hardware che non viene condiviso con nessuno. Il sito web quindi può fare uso in maniera esclusiva di tutte le risorse principali (CPU, RAM, Hard Disk, network e così via).
Neanche lo stesso provider può accedervi a meno che non sia il cliente stesso a chiederne la gestione. E’ ovvio che con questo servizio, tutte le problematiche fanno capo all’amministratore del server e pertanto sono richieste particolari conoscenze sistemistiche.
Il VPS invece si trova esattamente un gradino sotto al server dedicato perché è il provider che amministra la “macchina” fisica e tutte le sue risorse. Certo, la differenza è davvero molto sottile e in apparenza, con il VPS sembrerà a tutti gli effetti di gestire un “vero” server.
A questo punto è bene fare chiarezza sul significato e l’uso delle parole. E’ possibile reperire in rete, servizi di hosting dedicato in cui, in realtà, si fa riferimento ad un semplice pacchetto hosting non condiviso con altri utenti. In questo caso, possiamo descrivere il tutto come un server amministrato dal provider che cede in uso al cliente i servizi tipici di un hosting condiviso (pannello, spazio web, email e database) e quindi non sono richieste competenze sistemistiche. C’è quindi un’enorme differenza con il server dedicato in cui il cliente invece detiene e gestisce tutto l’hardware.
Con le parole hosting dedicato, in pratica racchiudiamo la categoria dei servizi riservati in esclusiva ad un cliente di cui il server ne è la massima espressione. Si tratta più che altro di una classificazione commerciale, utilizzata soprattutto in Italia, perché la definizione reale fa invece riferimento al noleggio dell’hardware (server dedicato).
Pro e contro
Hosting condiviso
Pro: Economico, facile da utilizzare e da gestire;
Contro: Mancanza di controllo del server, tutte le risorse sono condivise.
VPS
Pro: Ambiente sicuro e migliori performance;
Contro: Più costoso dell’hosting condiviso e soprattutto richiede competenze sistemistiche.
Hosting dedicato
Pro: Accesso root alla macchina fisica, personalizzazione totale, risorse completamente disponibili;
Contro: Molto più costoso anche rispetto al VPS e richiede conoscenze tecniche approfondite sia per il setup sia per la gestione ordinaria.
Quando scegliere un VPS
Nel caso in cui il nostro sito web cresca (ad esempio in termini di visite e di accessi), come abbiamo detto, un hosting condiviso non può in alcun modo garantire l’affidabilità che si rende necessaria per mantenere un servizio di qualità.
All’aumentare della richiesta di risorse, queste inizialmente possono anche essere concesse dal server che lo ospita ma solo finché non ci sarà un altro sito web che nello stesso momento richieda una maggior quantità di risorse.
In tal caso iniziano a verificarsi i primi rallentamenti e nei momenti peggiori nessuno dei siti residenti nello stesso server risulta visibile causando un danno oltre che a se stessi anche a terzi, ignari e inconsapevoli di cosa stia realmente accadendo.
Per prevenire tali disagi, spesso i provider, utilizzano dei sistemi di controllo che consentono la disattivazione del servizio (prevista contrattualmente) proprio per evitare disagi agli altri utenti.
Appare chiaro che in queste situazioni, quando è il nostro sito la causa dei rallentamenti o addirittura del blocco del server per una richiesta enorme di risorse, che si rende necessario il trasferimento in un VPS. In pratica, possiamo dire che è il caso di passare ad un VPS quando il nostro sito ha bisogno di maggiori risorse (soprattutto CPU) per garantire una migliore affidabilità e fruibilità dei servizi al visitatore.
Altri casi possono essere la necessità di avere l‘accesso via shell, di poter utilizzare un IP dedicato per migliorare anche alcuni aspetti SEO o quando si ha la necessità di gestire più servizi hosting ad esempio per i propri clienti.
I fattori da valutare per la scelta di un VPS
Ci sono alcuni fattori generali da prendere in considerazione prima di scegliere un VPS. Occorre valutarli attentamente perché una scelta errata potrebbe rendere vano l’uso di questo servizio al posto di un semplice hosting shared. Li riassumiamo in una semplice lista:
- Sistema Operativo: Windows o Linux?
- Server Managed o Unmanaged: abbiamo le competenze sistemiche?
- Quantità di RAM: il sito utilizza molti script?
- Supporto tecnico: abbiamo bisogno di assistenza h24?
- Banda e traffico disponibili: quanti visitatori abbiamo?
- Scalabilità: ci sono particolari momenti in cui potremmo avere bisogno di più risorse?
- Backup: i nostri dati vanno salvati ogni ora, ogni giorno, ogni settimana?
- Periodo di prova: abbiamo valutato bene il servizio, perché non fare un periodo di prova? E’ previsto?
- Prezzo: non è tutto ma a parità di caratteristiche e di tutto quanto valutato in precedenza, perché non scegliere il più basso?
Infografica: VPS Hosting, la guida definitiva
Vediamo con l’aiuto dell’infografica quanto abbiamo appena esposto con le parole. Un riepilogo visivo ed immediato per comprendere tutte queste nozioni di base che ci aiuteranno ad effettuare la nostra scelta definitiva.
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